Undici racconti. Undici come i componenti di una squadra di calcio. E che, nel Calcio o nel Pallone, trovano un unico comune denominatore. Calcio vissuto come scuola di vita e formazione giovanile, come realtà onirica nella quale rivivere affetti ed emozioni o come universo parallelo che può raccontare in modo diverso la storia di un Campione. Calcio come le partite interminabili giocate in Pineta o come forgiatore di amicizie. Calcio vissuto come un’utopia o come una passione estrema. Il Calcio che non c’è più, quello degli anni ottanta/novanta, e quello che c’è ora, dieci anni dopo il duemila. Mondi cosi diversi tra di loro ma che mantengono vivo, sempre e comunque, una cosa che non ci lascerà mai: il bambino che è in noi. E che fa di ogni tifoso, un immortale Peter Pan.
C’è mancato poco che non succedesse mai
Cosa succede quando la più bella della scuola torna a farsi viva dopo diciotto anni?
Cosa succede quando ti sei arreso allo scorrere del tempo e il Destino ti offre una seconda opportunità?
Cosa succede quando hai imparato a ricominciare ed un sorriso ti riporta al punto di partenza?
Succede che…ma che c’è mancato poco che non succedesse mai.
Una storia d’amore e d’altro dei nostri giorni, dei nostri tempi, in cui il web e il cellulare sono protesi del nostro interagire quotidiano. Non accessori, ma prolungamenti del nostro dire, fare, pensare, baciare … forse della nostra anima. “Alla soglia dei quarant’anni, passi le tue giornate chattando, taggando, postando, linkando, condividendo. Poi, in un giorno di sole, incontri Francesca, per caso. Bellissima. Ma, soprattutto, reale. E non ti ricordi più come si fa”.