GLI EFFETTI DI HALLOWEEN SULLA GENTE COMUNE

Immaginate i ragazzini di adesso.

Quelli che abbreviano tutto. Quelli che dai dodici ai diciotto anni pare abbiano sempre la stessa età. Quelli che giocano on line. Che comprano on line. Che scopano on line. Quelli che fanno cazzate per noia. On line.

Immaginate ora le signore romane di sempre.
Quelle che sono nate sposate. Con almeno due figli. Di solito, un maschio e una femmina. Con il marito che ormai è un tutt’uno con il divano. Quelle che saprebbero sopravvivere pure sul pontile del Titanic. Mentre affonda e l’orchestra suona.
Quelle che portano le buste della spesa con la stessa nonchalance con cui Schwarzenegger alzava 200 kili in panca. Quelle che fanno l’occhietto ar pizzicarolo e rimediano venti grammi in più di Prosciutto di Milano. “Quello buono”. Si, bravi. Proprio quelle.
I ragazzini di adesso, la notte di Halloween, suonano al citofono. Di sera, dopo le dieci.
Quando pure i testimoni di Geova stanno a casa a guarda’ X-Factor. Perché pure loro lo sanno che c’è un tempo pe’ caca’ er cazzo al prossimo e un tempo pe’ ingrifasse cor televoto. E poi vuoi mette i tatuaggi de Fedez?!?
Driiiiiiiin.
“E mo’ chi è che rompe li cojoni?”
La signora romana di sempre si rivolge al marito che, contemporaneamente, sta smanettando sul telecomando alla ricerca spasmodica di una partita di calcio qualsiasi. A lui andrebbe bene anche la replica di Juve Stabia-Lumezzane. Basta che sia calcio. Basta che non debba parlare con sua moglie. E invece no.
“Boh…sarà Teresa, la vicina…lo sai che quella nun conosce il significato del termine ‘rompicojoni’…toccherebbe faje lo spelling, secondo me: R come “Rompicojoni”…O come “Oh, hai rotto i cojoni”…M come “Mo’ m’hai rotto li cojoni”…P come “Però m’hai rotto li cojoni”…eccetera eccetera…”
La signora romana di sempre prende il citofono in mano, con la stessa noia con cui da trent’anni prende in mano la stessa cosa. Che dà meno segni di vita del citofono.
“CHI ÈÈÈ???”
E i ragazzini di adesso, innocenti come Eva che dice ad Adamo che vorrebbe una mela, “Solo una mela, che vuoi che succeda?”, rispondono:
“Dolcetto o scherzetto?”
Così. Netto. Brutale. Traslato in rima. Perché in inglese è “Trick or treat”. Ma a noi italiani, se nun c’è un mezzo scudo de rima, le cose nun ce piacciono.
“Che? Er Folletto??? No, guarda, c’ho già tutto…e c’ho pure i pezzi de ricambio…guarda, ragazzi’, c’ho un Folletto che manco Tolkien che è pratico…”
Le signore romane di sempre cominciano ad avere problemi di udito intorno ai sessanta. E vivono di assonanze.
Il ragazzino romano di adesso che ha citofonato, non senza difficoltà, visto che è vestito da Freddy Krueger (di Primavalle), si volta verso i suoi compagni d’avventura, Guy Fawkes (di Prenestina), Alex DeLarge (di Collina Fleming) e il Joker (di Prati Fiscali), si batte la tempia con l’indice come a dire “Questa sta fori come un balcone…” e risponde:
“No, Signora, non siamo della Folletto. Ho detto: D O L C E T T O O S C H E R Z E T T O? È Halloween! AL LO UIN!!! Signora, capisce?!? 31 Ottobre! Ognissanti!!! C’ha presente?!? Yuuhh-huuuh!!” E fa ampi gesti con le mani, sperando che la signora romana di sempre li stia guardando dallo spioncino.
La signora romana di sempre tappa con una mano la parte inferiore del citofono e si rivolge al marito, concentrato suo malgrado sulle sovrapposizioni del terzino del Lumezzane. E tutto il resto è noia. No, non ho detto gioia. Ma noia, noia, noia. Maledetta noia.
“Aho, ma che è sta cosa? Che è sto Allouin? Su “Tv, Sorrisi e Canzoni” nun c’era scritto niente!! Che è sta storia del dolcetto-scherzetto? Ma nun era mejo quanno i ragazzini, a sedici anni, stavano già co’ i N.A.R. o co’ Lotta Continua o chiedevano la stecca para pe’ tutti?”
“E che te devo dì???!?? Sai com’è sta società moderna: le feste importate, er televoto, Feisbuc, mariadefilippi, er vuoto generazionale….”
La signora romana di sempre guarda il marito con fare schifato come a dire:”Ma chi cazzo me so’ sposato trent’anni fa??? De che me sarò innamorata?!? Boh, vai a capì…” toglie la mano dal citofono, elabora l’ennesimo piano di sopravvivenza della sua vita e risponde:
“No, guarda, a voi della Allouin ve conosco già e nun me fregate ‘n altra volta…tra l’altro, le mollette a pannelli solari che asciugano i panni stesi pure quando è nuvoloso che v’ho comprato er mese scorso, nun funzionano…” e attacca il citofono con un tono finto risentito che Stanislavskij je spiccia casa.
Freddy Krueger guarda sconsolato Guy Fawkes che guarda a sua volta Alex DeLarge che guarda a sua volta il Joker che per due soldi Batman ammazzo’. Alla fiera dell’Est.
Si tolgono tutti le maschere. Sconsolati. Sconfitti da un cinismo e da un istinto di sopravvivenza tutto romano.
“Rega’, io ve l’avevo detto che sto Halloween nun fa pe’ noi…che Roma nun è New York…ve l’avevo detto che è come se facessimo la sagra della porchetta nel Maine o la festa della pajata in Ontario…ve l’avevo detto che se volemo svolta’, tocca punta’ sulla tradizione indigena e non sulle abitudini di riflesso…ma, Diocristo, nun era mejo continua’ a fa’ li scippi?!?”
Annuisce suo malgrado Guy Fawkes e si toglie la maschera.
Annuisce suo malgrado Alex DeLarge e si toglie la bombetta.
Annuisce suo malgrado il Joker e si toglie il trucco.
Freddy e Guy montano sui rispettivi “Sì Piaggio”. Si alzano in piedi sui pedali restando in equilibrio sul cavalletto. Danno un paio di pedalate, giusto il tempo necessario di metterli in moto. Accelerano facendo girare la ruota posteriore come se non ci fosse un domani. Tolgono il motorino dal cavalletto con una botta pelvica in avanti. Fanno salire Alex e il Joker dietro di loro e ripartono.
E tornano alla loro normalità.
Altro giro.
Altra borsa.
Solo perché non hanno ancora inventato lo Scipp on line.
Altrimenti se sarebbero scaricati la App.