LAZIO-EMPOLI: LE MIE PAGELLE

Strakosha 6: testimonial della prossima campagna pubblicitaria di Amazon: “Sapete perché non esco mai? Perché compro tutto online’.

Acerbi 7, Radu 6,5, Bastos 6: nella difesa a tre, loro so’ come “Il Volo”. C’è er bravo ragazzo (Acerbi-Piero) che parla sempre della famiglia, er fijo de ‘na mignotta (Radu-Gianluca) che ammicca sempre alle fan e poi c’è er tontolone (Bastos-Ignazio), quello che vole scopa’. Ma vede scopa’ l’altri.

Romulo 6,5: e io che invece pensavo fosse solo ‘na trovata pubblicitaria de Tare pe’ l’uscita de “Il primo Re”. Invece esiste e fa quello che dovrebbe fare un esterno destro. Corre. Crossa. E fa pure qualche diagonale. Benvenuto.

Lulic 6,5: quando le partite se mettono alla cazzo de cane, lui se esalta sempre. Perché è nel caos, che Senad Lulic trova la via della Luce.

Leiva 6: Leiva. Ma non Leivissimo.

Berisha 6: parte palla ar piede, sterza, se gira e se rigira su se stesso e poi la passa dietro. Un po’ come quello che nelle risse parte subito pe’ mena’ tutti ma poi rallenta sperando che qualcuno lo fermi perché in realtà se sta’ a caca’ sotto.

Badelj 6: entra in campo co’ l’entusiasmo e la forma fisica della Berté alla quarantacinquesima partecipazione al Festival de Sanremo.

Milinkovic-Savic 6: sarà che da lui te aspetti sempre qualcosa de più. Che pure quando fa la partita normale, pensi che abbia giocato de merda. Un po’ come Patty Pravo: ami come canta, ma nun poi nun pensa’ a che cazzo de capelli s’è fatta.

Cataldi 6: nervoso come Toto Cutugno quando ha smesso de arriva’ secondo.

Correa 6: moscio e senza brillantezza. Un po’ come Baglioni quest’anno.

Caicedo 7,5: “no, non è un bomber. È Caicedo!” canterebbe Achille Lauro. Ma in due partite complicate, ha portato sei punti alla causa. Mettetece ‘na pezza. Quando Correa ha provato a portaje via il pallone del rigore, lui se l’è guardato. J’ha sorriso tipo Mario Brega a Verdone quando je dice “Ah Sergio, pensa che è mi’ fija!”. E j’ha detto a bassa voce: “tiralo pure te, poi però se vedemo sotto la doccia…”

Pedro Neto 7: entra e fa quello che chiediamo ai nostri giocatori da 119 anni quando la squadra vince ma è in difficoltà: va fino alla bandierina del calcio d’angolo per perdere tempo e cercare di guadagnare uncalcio d’angolo. Basta questo per amarlo già.

Inzaghi 6,5: la sua Lazio è costretta a giocare la terza partita in soli sette giorni e ottiene il massimo nonostante sia rimaneggiata tipo la Vanoni dopo er trentatreesimo lifting. Abbiamo sempre chiesto a questa squadra, meno goal ma più capacità di soffrire. Ed eccola qua: la squadra che sa vincere anche uno a zero.

AVANTI LAZIO