LAZIO-SPAL: LE MIE PAGELLE

Strakosha 6: su Antenucci è reattivo come la Blasi quando fa la morale a Corona. Poi la Spal diventa pericolosa come la Roma a Manchester l’anno der 7 a 1 e lui prende solo tanta acqua.

Wallace 6,5: pure quando gioca bene come oggi, te dà sempre l’idea de esse quello che, quando da piccolo facevi le squadre a “bim bum bam le giù”, scejevi pe’ ultimo e lo mettevi in porta.

Acerbi 6: sur go’ della Spal appare spaesato e fuori luogo come Toninelli quando parla der tunnel der Brennero. Poi se riprende al punto de guida’ un contropiede con la stessa pesante leggiadria de Berardino Capocchiano in un Lazio-Sampdoria de tanti, ma tanti, anni fa.

Radu 6,5: che er Dio del Calcio ce lo conservi così fino al 2021.

Patric 7: sulla fascia destra, è arrembante come quando sei invitato a un matrimonio e te danno er via libera ar buffet.

Milinkovic-Savic 6: ATTENZIONE! ANNUNCIO IMPORTANTE: a inizio giugno è uscito dalla sua casa all’Olgiata per recarsi ai Mondiali in Russia e non ha più fatto ritorno a casa. È alto 1,92 cm, indossa la maglia 21 e sa abbinare, in modo unico, tecnica e potenza. Se doveste avere notizie che possono aiutare a ritrovarlo, telefonare a Claudio e Igli, ore pasti.

Berisha 6: entra quando la partita c’ha meno spunti della trentaduesima serie de “Beatiful”.

Cataldi 7: manda’ in giro i giovani in prestito, serve. Prendono pizze dalla vita e se tolgono de dosso un po’ de quella presunzione de chi se la sente calla, pur non avendo dimostrato niente. Danilo Cataldi è tornato a casa dopo un anno e mezzo e appare un giocatore diverso. Il tempo ci darà conferma. Nel mentre, oggi, gli battiamo le mani. Perché i Laziali sanno quando è il momento giusto per farlo.

Parolo 7: cerca er go’ e lo trova con la stessa tignosa ostinazione de quello che vole scopa’ e se fa sette profili su Badoo.

Lulic 6,5: sur go’ della Spal, Lazzari je se ne va come er vespino a Fantozzi quando je fregano la pensione sur pianerottolo de casa. Mezzo voto in più per la giacca data al bambino che era con lui durante l’ingresso in campo.

Lukaku 6: quando entra in campo Dickmann, sentendosi chiamato in causa, j’esce fori er rimastino anni ‘90 che è in lui e comincia a canta’: “Don’t want no short dick man”.

Caicedo 6,5: il partner ideale di Immobile. Nell’azione del raddoppio, fa talmente tanto a sportellate che, al momento della sostituzione, più che tra gli applausi dei propri tifosi, esce firmando i CID dei difensori avversari.

Correa 6,5: c’ha un gioco de gambe che ogni volta che fa ‘na finta, mezza Tribuna Tevere va pe’ terra.

Immobile 8: una sentenza. Sur primo go’, un capolavoro di coordinazione, se appizza sur secondo palo e fa er vago come quello che te passa davanti ar bar mentre tu stai da tre ore co’ lo scontrino in mano e cerchi de fatte nota’ dar barista che nun te vede manco fossi er Var contro la Lazio, l’anno scorso. Ner secondo, lo scambio co’ Caicedo è perfetto come un duetto tra Wess e Dori Ghezzi.

Inzaghi 7: la Spal era un avversario ostico. L’anno scorso aveva strappato un pareggio a reti inviolate e quest’anno, proprio all’Olimpico, aveva fatto bottino pieno contro la quarta squadra più forte d’Europa (nonché Campione d’Europa morale). Ma Simone la vince facendo quello che gli riesce meglio: le cose semplici. Mentre il suo dirimpettaio, Semplici, non riesce a fare le cose Inzaghi.

AVANTI LAZIO