SAMPDORIA-LAZIO: LE MIE PAGELLE

Strakosha 6,5: su Ramirez è reattivo come Salvini quando c’è ‘na nave de profughi a tre chilometri dalla Sicilia. Nel secondo tempo, è fortunato sul tiro de Murru. Ma dopo tutti i pali quest’anno, er colmo sarebbe stato quello de prende un go’ co’ ‘na carambola palo-schiena. Almeno pe’ stavolta, er Dio del Calcio ha chiuso un occhio.

Wallace 6: c’ha sempre quell’aria un po’ imbranata tipica de chi sta a passeggia’ con la donna della sua vita ma ha appena pestato la merda.

Acerbi 6: e ‘na volta Patric e Radu. La volta dopo, Luiz Felipe e Bastos. ‘Na volta ancora Wallace e Podavini. Ve vojo vede a voi gioca’ sempre bene quando er Mister te cambia i partner de reparto co’ la stessa frequenza co’ cui Belen cambia fidanzato.

Bastos 6,5: rientra in quel pacchetto di giocatori che certi “tifosi” amano definire “pippe”. Criticato, perculato, ma, quest’anno, ogni volta che è stato chiamato in causa, ha sempre risposto presente e non ha mai sbagliato una partita. Er Caicedo della difesa.

Rómulo 7: pare che quando è arrivato a Formello a gennaio, nello spogliatoio se sia presentato così: “Il mio nome è Romulao. Sergio Romulao!”

Marusic 6: Inzaghi prima de fallo entra’, se l’è abbracciato a bordo campo, j’ha indicato Rómulo e j’ha spiegato, a modo suo, perché j’ha preferito l’ex genoano: “‘O vide, Marusic, quanto è bello? Spira tantu sentimento!”

Lulic 6: che stratega! Se fa ammonì apposta pe’ nun gioca’ domenica contro l’Atalanta, facendoli abitua’ a Durmisi, e cojeli così de sorpresa in finale. Ne sa una più der diavolo, er vecchio Senad.

Cataldi 6: il tiro a giro di sinistro con cui piega le mani a Olsen chiude il match e lo consegna di diritto…ah no…questa è la pagella der Derby. 💦💦

Badelj 6,5: entra e fa’ girare la palla molto bene. Ed è infinitamente meglio quando la cosa je riesce al singolare e non al plurale come in gran parte delle partite quest’anno.

Leiva 6: partita in tono leggermente minore rispetto al solito. È come la carbonara con la pancetta. Te la mangi sempre ed è sempre bona. Ma lo senti che c’è quer qualcosa de nun so che.

Parolo 6,5: festeggia con una vittoria e con la solita partita di sostanza le 300 gare in serie A. Di lui non mi ricordo una partita in cui non sia uscito con la maglia sudata. E per questo, tutti i tifosi della Lazio je vojono bene. Però per quel go’ all’ultimo minuto che ce facesti a Cesena, ancora me rode un po’ er culo. Questo almeno me lo concedi, Marcoli’?

Correa 7: è come ‘a palpebra. Quando cala lui, la Lazio nun vede più la porta.

Caicedo 8: devastante. Sul primo goal pareva Boksic. Sul secondo Bobo Vieri. E allora ho spento la tv e ho cominciato a piagne perché me sembravo Giovanni: “Non ce la faccio! Troppi ricordi!”

Immobile 6,5: Ciro mo, te volevo di’ che er coro che noi Laziali cantiamo ai nostri bomber “Prendi il palo, la traversa, Ciro-goal, butta giù la porta…” poi finisce con “facci un goal!” E faccela canta’ tutta ‘sta canzone, pe’ ‘na volta! E che cazzo!

Inzaghi 7,5: per il terzo postulato della Lazio “ad ogni vittoria in coppa (specialmente in trasferta), corrisponde una figura di merda uguale e contraria tre giorni dopo”. Alzi la mano chi non ha pensato questo al fischio d’inizio. “Tanto a Genova te pare che vinci?” E invece la banda Inzaghi smentisce tutti e porta a casa tre punti che potevano essere più tranquilli. Dando un senso al trionfo con il Milan ma aumentando al tempo stesso i rimpianti per i tre punti persi con il Chievo. Ma lo so io e lo sapete voi. Se avessimo vinto col Chievo, a Genova avremmo perso. E allora famo che è ita così e che queste che avete appena letto so’ le pagelle de Lazio-Chievo.

AVANTI LAZIO