EMPOLI-LAZIO: LE MIE PAGELLE

Strakosha 7,5: ce so’ parate e PARATE. Quella ar 94esimo su Caputo, rientra nella seconda categoria. Sul tiro a botta sicura dell’attaccante toscano, mancò Fortuna (Wallace) ma non il valore.

Wallace 6: quando Inzaghi lo redarguisce gridandogli “Acquah non lo contieni mai!”, er poro Fortuna je risponde piccato che “Aho, ah Mister, e mica faccio l’idraulico!”. Nel finale, aggiunge un pizzico de brio al match dimenticandose Caputo e costringendo Strakosha al miracolo decisivo.

Acerbi 6,5: la solita diga che mette ‘na pezza un po’ qua e un po’ là. Quando Wallace s’addormenta, lui serafico lo riprende in modo elegantissimo e per niente irritato: “Orsù, Fortuna, non puoi concederti codeste amnesie quando manca un sol battito d’ali al fischio finale.”

Radu 6: come certi colletti de certe camicie, se stira dopo cinquanta minuti.

Caceres 6: viene buttato nella mischia mentre stava tutto concentrato in panchina a modifica’ la patch pe’ Pro Evolution Soccer.

Marusic 6: quando a venti secondi dalla fine s’è magnato er goal del 2-0, nun c’è stato un Laziale, uno de quelli come me che è ancora traumatizzato dal goal subito al novantesimo da Gilardino a Firenze (dopo un assedio in dieci, gli errori/orrori de Zarate e Pandev e la solita quaja de Muslera), che nun ha pensato sul contropiede avversario “Eccallà!”. E invece er buon Adam deve ringrazia’ Strakosha se le gomme der Suv, domani, le troverà ancora gonfie.

Lulic 7: nel pre partita, sente parla’ de Andreazzoli, de Orsato, de calcio d’inizio alle 18 e pe’ Senad da Mostar è subito 26 maggio. E ovviamente, ora come allora, nun poteva nun esse decisivo. Stavolta non con un gol però ma con un assist dei suoi. Che arriva sui piedi de Parolo dopo ‘na serie de carambole degne del “rinterzo ad effetto con birillo centrale” usato dal Rag. Fantozzi nella mitica partita a biliardo contro l’On. Cav. Conte Diego Catellani.

Leiva 7,5: in mezzo ar campo detta legge come Tony Manero er sabato sera.

Parolo 6,5: la palla de Lulic è talmente avvelenata che te costringe a segna’ pure se tu sei lì de passaggio. E te stavi solo a fa’ i cazzi tua parlando der più e der meno coi difensori dell’Empoli.

Milinkovic-Savic 6: attraversa un momento no, ma c’è da capillo. Er lunedì vola a Madrid a stucca’ le pareti della casa appena comprata. Er martedì sta a Manchester a fasse ‘na birra co’ Paul Scholes che je spiega tutti i segreti dell’Old Trafford. Er mercoledì sta a Torino a fa’ er tagliando alla Fiat che j’ha regalato Elkann. Er giovedì sta a Milano a fasse un aperitivo a base de soppressata insieme a Gattuso. Er venerdì sta a Londra a fa’ ‘na gara de palleggi co’ Jorginho. E finalmente er sabato scende a Roma pe’ fa’ la rifinitura. Poi uno dice che è poco lucido.

Durmisi 6: quando fa er coatto co’ Orsato sembra er “cagliaritano Piddu” che fa a botte coi militari americani in quel capolavoro neorealistico che è “Bomber”.

Luis Alberto 6: ancora in rodaggio come quando, vent’anni fa, te compravi er Boosterino e te dovevi fa’ i primi 300 km a 40 all’ora. In pratica, facevi prima a fattela a piedi.

Correa 6: “il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette, speramo solo nun c’è farà rimpiange Felipe co’ la maglia numero setteeeeeeeeee!”

Immobile 6: c’ha le polveri bagnate come quando ar poro Corona je se versa er bicchiere der whisky sur tavolino appena acchittato.

Inzaghi 6,5: dopo la seconda vittoria consecutiva per uno a zero, Simone è entrato nello spogliatoio, ha controllato che non ci fosse nessuno e poi, stanco ma felice per i tre punti e per la prestazione tignosa dei suoi, si è tolto la maschera. A quel punto è sbucato alle sue spalle Manzini che con un bicchiere di Grappa Nonino in mano, lo ha riconosciuto e gli ha ridato il benvenuto come si fa con un vecchio amico che non si vede da tanto tempo: “Bentornato a Roma, Edi!”

Andreazzoli 8: la leggenda narra che fosse presente insieme ad uno sparuto manipolo di Eagles Supporters nelle mitiche trasferte di Catanzaro e Cava dei Tirreni. La realtà lo vuole intestatario di un’inutile finta del poro Rodrigo Taddei in un Olympiakos-Roma de qualche anno fa e soprattutto co-artefice insieme a Senad Lulic del più grande trionfo del Calcio Capitolino. Aurelio Andreazzoli, nato a Roma, in Piazza della Libertà il 9 gennaio del 1900. Che quella domenica de maggio fece un passo indietro pe’ permette ai giocatori della Lazio de esulta’ nel migliore dei modi. Laziale Vero.

AVANTI LAZIO

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